Con i se e con i ma, la storia non si fa!
Ieri, 26 maggio 2022 viene ufficialmente inaugurata la nuova “rotatoria spin” conclusa, nella sua parte principale, a maggio 2020 con la rimozione delle lanterne semaforiche, in piena emergenza Covid. Il costo complessivo è stato di 1,3 milioni di euro, di cui 330mila finanziati dalla Provincia di Vicenza e 298mila dalla Regione Veneto.
L’opera, nata nell’idea, da uno studio del traffico degl’anni 2000 sotto l’Amministrazione di Toni Zen, è rimasta ferma per la bellezza di 13 anni per poi essere definitivamente realizzata dall’Amministrazione Bontorin, in meno di 3 anni (giugno 2017-maggio 2020).
Nel mezzo? Ne abbiamo viste, anzi, sentite di belle. Iniziamo con il dire che in nessuno dei 4 programmi elettorali, depositati ufficialmente dalla compagine Olivo, vi è la ben che minima traccia del “problema incrocio di Spin”. Forse dal 2004 al 2017 il problema non esisteva? Eppure, si erano prodigati fin da subito per l’installazione del sistema di sanzionamento automatico, diventato famoso in tutta Italia per l’enorme mole di ricorsi a cui ha dato seguito.
Ogni tanto però, quando gli ex amministratori uscivano dalle stanze di palazzo, si ricordavano che il problema era ancora lì, fermo, come le centinaia di auto in attesa del verde. E allora via, che si sentiva parlare (sui giornali specialmente) della rotatoria, poi diventata sottopasso da 16milioni di euro e infine ancora rotatoria, questa volta doppia con pure il sottopasso (così si accontentano tutti), ma non più come opera pubblica del Comune ma come opera di compensazione allo scampato scempio del traforo nel Massiccio del Grappa, avvallato dall’ex amministrazione proprio all’altezza dell’acquedotto di Romano.
Insomma, fiumi di parole, soldi e finanziamenti mai stanziati o pervenuti, il tutto per arrivare ad un imbarazzante nulla di fatto condito da altrettante imbarazzanti e recenti dichiarazioni. Difatti, ci si aspetterebbe da un’ex amministratore, rimasta in carica per 13 anni consecutivi, un minimo di consapevolezza delle proprie responsabilità, anziché il solito, stomachevole, scaricabarile sul “Patto di stabilità”.
Oggi invece, dopo la promessa fatta nel 2017 dalla lista UN CUORE IN COMUNE, la rotatoria esiste ed è precorribile, questo a nostro giudizio vale più di mille parole al vento.